The ghost busters

Le quattro del mattino sono un orario strano. C’è chi sta tornando da una serata in discoteca, chi si sta alzando per andare al lavoro e chi, come me qualche anno fa, pubblicava religiosamente il WOD del giorno sul sito del Box. Era diventato quasi un rituale, una sorta di “buongiorno” digitale alla community. Un gesto apparentemente innocente che però, col tempo, si è rivelato essere il detonatore di un fenomeno tanto prevedibile quanto fastidioso: il cherry picking.

Per chi non lo sapesse, il cherry picker è quella specie di atleta del “vorrei ma non posso” che sceglie accuratamente quando presentarsi al Box in base al WOD in programma. Come quelle signore dell’alta borghesia che vanno al mercato solo quando c’è il banco del pesce fresco, i nostri eroi del fitness selettivo si materializzano solo quando il workout rientra nella loro comfort zone.

È affascinante osservare il loro comportamento. Non appena vedono spuntare sul programma qualcosa che li spaventa – che sia una ladder di snatch o un hero WOD o peggio ancora una corsetta – ecco che improvvisamente hanno impegni improrogabili. La suocera malata, il cane dal veterinario, una riunione last minute, il gatto che ha bloccato la password della porta di casa zampettando sul telefonino. Le scuse sono sempre creative, mai banali, degne del miglior scrittore di fiction.

Mi ricorda tanto quella volta che un atleta, chiamiamolo Mario (anche se il suo vero nome è Giuseppe), si è cancellato dalla classe dopo aver saputo che c’era “The Ghost” in programma. Per chi non lo sapesse, The Ghost è quel dolce WOD che prevede 6 round di un minuto ciascuno di rowing per calorie, burpees e double-unders, con un minuto di riposo tra i round. Niente di che, solo 23 minuti di puro divertimento. L’ho sentito personalmente mentre spiegava al telefono alla moglie che doveva restare in ufficio per una “questione urgente”. Peccato che mezz’ora dopo l’ho beccato al bar sotto casa sua mentre si ingozzava di Cinnamon Roll. La questione urgente, evidentemente, era placare i morsi della fame.

Abbiamo provato a non pubblicare più il WOD in anticipo. Risultato? Si è sviluppato un sottobosco di spionaggio degno del MI5. Messaggi WhatsApp, chiamate strategiche, perfino tentativi di corruzione verso i coach per sapere cosa ci sarebbe stato il giorno dopo. “Dai, fammi sapere se domani c’è running, che sai che ho il ginocchio ballerino”. Sì, certo, lo stesso ginocchio che sabato scorso non ti ha dato problemi mentre facevi il PR di back squat.

Il cherry picking è l’antitesi di ciò che il CrossFit rappresenta. È come andare a scuola solo quando c’è l’ora di ginnastica, o presentarsi al lavoro solo quando c’è la riunione con il buffet. È la negazione di quel principio fondamentale che ci spinge a confrontarci con le nostre debolezze per superarle.

E poi c’è quella categoria speciale, i runner-fobici. Quelli che appena sentono la parola “running” hanno un attacco di panico istantaneo. Come se correre fosse una tortura medievale e non uno dei movimenti più naturali del corpo umano. Li riconosci subito: sono quelli che hanno sempre una scusa pronta quando si tratta di fare un metcon cardio. “Ho le caviglie delicate”, “Mi sono dimenticato le scarpe da running”, “Ho mangiato pesante”. Tutte scuse che magicamente svaniscono quando il WOD prevede solo lavoro con il bilanciere.

Ma il vero capolavoro sono i social media cherry picker. Quelli che si presentano solo quando c’è la possibilità di fare una bella foto per Instagram. Li vedi arrivare tutti tirati, con l’outfit coordinato e la fascia per i capelli in tinta con i calzini. Fanno tre pull-up, si fotografano mentre “casualmente” mostrano i bicipiti e poi spariscono per due settimane, fino al prossimo workout fotogenico.

Alla fine abbiamo smesso di pubblicare il WOD in anticipo. Non perché volessimo essere sadici, ma perché il CrossFit è come la vita: non puoi scegliere solo le parti che ti piacciono. È nell’affrontare le sfide che cresci, che migliori, che diventi più forte. E se proprio devi fare cherry picking, fallo al supermercato, dove almeno le ciliegie sono davvero ciliegie e non scuse per non allenarti.

La prossima volta che vedi un WOD che ti spaventa, presentati lo stesso. Il peggio che può succedere è che dovrai scalare qualche movimento. Il meglio? Potresti scoprire che non era poi così terribile come pensavi. E se proprio va male, almeno avrai una storia da raccontare. Meglio di una scusa, no?

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