Strana creatura il CrossFit, che fa imprecare come scaricatori di porto. Ma vi siete mai chiesti perché mai la gente si sottopone volontariamente a questa tortura? Beh, preparatevi a un viaggio nell’assurdo, perché le motivazioni dietro questa follia sono più varie e bizzarre di quanto possiate immaginare. Parola di Box Manager attempato.
Partiamo dal classico: “Il dottore mi ha detto di dimagrire o crepo”. Sì, perché a quanto pare, tra tutte le opzioni disponibili per perdere peso, tipo, non so, mangiare un po’ meno schifezze o fare una bella passeggiata ogni tanto, il buon vecchio medico ha pensato bene di prescrivere snatch e muscle-up. Geniale, doc. Niente dice “salute” come vomitare l’anima dopo un Fran.
Poi c’è la categoria “crisi di mezza età”. Sai, quei quarantacinquenni che un giorno si guardano allo specchio, vedono la pancetta che tracima dai jeans e pensano: “Ehi, perché non mi metto a sollevare pesi come un forsennato e a saltare su casse di legno? Sicuramente è più saggio che comprarsi una Porsche!”. Spoiler: non lo è, ma almeno costa meno.
Ma il mio preferito in assoluto è il tipo “ho visto i CrossFit Games in TV e ora voglio essere come Mat Fraser”. Amico, ti do una notizia: a meno che tu non abbia un DNA superiore, vent’anni di meno e la possibilità di allenarti 8 ore al giorno, l’unica cosa che condividerai con Fraser sarà forse la barba. E magari nemmeno quella.
Non dimentichiamoci della ragazza che ho conosciuto l’altro giorno. Una storia epica, ve lo giuro. Questa tipa si trasferisce in un appartamento al quinto piano, senza ascensore. Fin qui, nulla di strano. Il problema? Era una fan sfegatata dell’acqua minerale. E non una bottiglia ogni tanto, no. Stiamo parlando di casse su casse, come se l’acqua del rubinetto fosse veleno. Dopo una settimana di su e giù per le scale con quei dannati carichi, decide che è ora di “mettersi in forma”. E dove va? Dritto in un Box di CrossFit.
Immagino la scena:
Coach: “Allora, qual è il tuo obiettivo fitness?”
Lei: “Voglio portare su per cinque piani dodici casse d’acqua senza morire.”
Coach: “…”
E così, invece di, non so, installare un sistema di carrucole o comprare una di quelle borse con le rotelle, eccola lì a fare wall ball e deadlift. Perché ovviamente, nella logica del CrossFit, se puoi risolvere un problema in modo semplice, meglio complicarsi la vita all’ennesima potenza.
Ma non finisce qui. C’è chi inizia CrossFit per “mettersi in gioco”. Perché evidentemente la vita quotidiana, con bollette, traffico, colleghi insopportabili e suocere invadenti, non è già abbastanza una sfida. No, ci vuole proprio quell’extra pizzico di masochismo che solo un WOD può dare. Perché non senti davvero di aver affrontato la giornata se non hai rischiato una tibia prima di colazione, giusto?
Poi ci sono quelli che lo fanno “per socializzare”. Perché apparentemente, sudare come un macaco, grugnire come un cinghiale e collassare a terra ansimando è il nuovo modo di fare amicizia. Chi ha bisogno di conversazioni intelligenti quando puoi condividere il dolore di un Murph? Niente unisce le persone come il trauma condiviso, dopotutto.
La mia categoria preferita sono i “cercatori di confidenza con il proprio corpo”. Passi da una vita in cui il massimo dell’attività fisica era aprire una birra, a lanciarti in aria aggrappato a degli anelli come un orangotango impazzito. Sì, niente dice “sono in sintonia con il mio corpo” come scoprire muscoli di cui ignoravi l’esistenza solo perché fanno un male cane il giorno dopo.
E che dire di quelli che iniziano per “migliorare le proprie performance quotidiane”? Perché ovviamente, saper fare 50 pullup di fila ti sarà utilissimo quando devi prendere qualcosa dall’ultimo scaffale al supermercato. O forse pensano che un giorno si troveranno in una situazione in cui dovranno spingere una slitta carica di pesi per 100 metri per salvare il mondo. Si sa mai, meglio essere preparati.
C’è anche la categoria dei “fuggitivi del fitness tradizionale”. Quelli che hanno girato tutte le palestre della città, provato ogni corso possibile e immaginabile, dalla Zumba all’acquagym per anziani e hanno deciso che no, non erano ancora abbastanza frustrati. Ecco che il CrossFit si presenta come l’ultima frontiera del “come posso torturarmi ancora di più?”. E giustamente, perchè chi ha bisogno di step e cyclette quando puoi avere rope climb e muscle up?
Ancora ricordiamo poi di chi inizia CrossFit “per sfida personale”. Questi sono quelli che nella vita hanno già scalato l’Everest, corso la maratona di New York e attraversato a nuoto la Manica. Ovviamente, la prossima sfida logica è vedere quanto velocemente possono completare “Cindy” senza collassare. Perché quando hai già spinto il tuo corpo ai limiti in ogni modo possibile, l’unica cosa rimasta da fare è, chiaramente, torturarlo con WOD sempre più assurdi.
Non mancano quelli che lo fanno “per preparazione ad altri sport”? Già, perché ovviamente il modo migliore per migliorare nel golf è fare thruster e box jump. O forse pensano che un giorno, nel bel mezzo di una partita di tennis, l’arbitro urlerà “3, 2, 1… GO!” e dovranno improvvisamente completare 100 burpees prima di poter servire. Si sa mai, meglio essere pronti a ogni evenienza.
C’è anche la categoria dei “seguaci della moda”. Quelli che hanno visto qualche influencer su Instagram postare foto di addominali scolpiti e manubri e hanno pensato “Ehi, anch’io voglio essere così cool!”. Peccato che non abbiano letto la didascalia che diceva “Dopo 5 anni di allenamento intensivo e una dieta ferrea”. No, loro pensano che basti iscriversi a un Box e magicamente si trasformeranno in dei, con tanto di six-pack e bicipiti da urlo. Spoiler: non funziona così, ma ehi, almeno avranno un sacco di nuove foto da postare, soprattutto quelle dove sono stesi a terra, distrutti dopo un WOD.
Menzione spciale per i “cacciatori di disciplina”. Quelli che nella vita non sono mai riusciti a portare a termine nulla, che hanno la costanza di un gatto di fronte a un puntatore laser, e pensano che il CrossFit sia la risposta a tutti i loro problemi di procrastinazione. Perché ovviamente, se non riesci a motivarti a fare le pulizie di casa, la soluzione logica è iscriverti a un programma di allenamento che richiede dedizione quasi monastica e la volontà di svegliarsi magari alle 5 del mattino per andare a sollevare pesi. Top. O no?
E poi ci sono i “figlidalla noia”. Quelli che hanno una vita così tremendamente noiosa che pensano: “Sai cosa mi manca? Il rischio costante di infortunio e la sensazione di essere sul punto di morire”. Perché apparentemente, Netflix e un buon libro non sono abbastanza per combattere la monotonia. No, ci vuole proprio la minaccia costante di una spalla lussata o di un’ernia del disco per sentirsi vivi.
Sto dimenticanco qualcuno? Ah si, i “cercatori di comunità”. Quelli che hanno sentito parlare di questa mitica “comunità del CrossFit” e pensano di aver trovato la loro tribù. Perché ovviamente, il modo migliore per fare nuove amicizie è condividere momenti di dolore estremo e fatica disumana. Chi ha bisogno di conversazioni normali e interessi comuni quando puoi bonding over burpees? Niente dice “siamo amici per la vita” come tenersi reciprocamente il secchio mentre si vomita dopo un WOD particolarmente brutale.
C’è anche la categoria dei “fanaticidalle diete yo-yo”. Quelli che hanno provato ogni dieta esistente sulla faccia della Terra, dalla chetogenica alla dieta del gruppo sanguigno e hanno deciso che forse, solo forse, il problema non è quello che mangiano ma il fatto che passano più tempo sul divano che in movimento. E così, invece di, non so, iniziare con una bella camminata quotidiana, si lanciano a capofitto nel mondo del CrossFit. Perché quando si tratta di estremismi, perché fermarsi a metà?
E quelli che iniziano “per stress relief”? Ah sì, perché ovviamente il modo migliore per combattere lo stress della vita moderna è sottoporsi volontariamente a un altro tipo di stress, solo che questo è fisico invece che mentale e si paga pure. Logico, no? Invece di, non so, provare con la meditazione o lo yoga, meglio optare per un’attività che ti fa sentire come se stessi per morire. Perché non c’è niente di più rilassante che sentire i polmoni che bruciano e i muscoli che implorano pietà, vero?
Non possiamo dimenticare i “bisognosi di autostima”. Quelli che pensano che sollevare pesi pesanti e fare muscle-up risolverà magicamente tutti i loro problemi di fiducia in sé stessi. Perché ovviamente, l’autostima non ha nulla a che fare con l’accettazione di sé e il lavoro interiore. No, tutto ciò di cui hai bisogno è un PR nel deadlift e improvvisamente ti sentirai invincibile. Fino al prossimo WOD che ti riporta brutalmente sulla terra, ovviamente.
E poi ci sono gli “esiliati dal bodybuilding”. Quelli che si sono stufati di passare ore e ore a fare curl di fronte allo specchio e hanno deciso che vogliono “un fisico funzionale”. Perché apparentemente, avere bicipiti enormi non è abbastanza se non puoi anche appenderti a degli anelli come una scimmia allo zoo. E così eccoli lì, a lottare con i kipping pull-up, rimpiangendo segretamente i giorni in cui l’unica cosa di cui dovevano preoccuparsi era quale posa mettere su Instagram per far risaltare al meglio i loro addominali.
Non è finita ancora, ci sono anche quelli che iniziano CrossFit “per preparazione all’apocalisse”. Sì, avete capito bene. Ci sono persone là fuori che pensano che quando arriverà la fine del mondo – zombie, guerra nucleare, invasione aliena, scegliete voi – saranno pronti grazie al CrossFit. Perché ovviamente, quando la società collasserà, la cosa più importante sarà saper fare muscle-up e avere un buon tempo nel “Grace”. Chi ha bisogno di abilità di sopravvivenza quando puoi fare fran sotto i 3 minuti?
E cosa dire della categoria “voglio impressionare il/la mio/a ex”? Ah, il classico. Invece di, non so, lavorare su se stessi e andare avanti con la propria vita, decidono che la soluzione migliore è trasformarsi in una bestia del fitness. Perché ovviamente, niente dice “guarda cosa ti sei perso/a” come poter sollevare il doppio del proprio peso corporeo. Sono sicuro che il/la loro ex sarà super impressionato/a quando li vedrà fare handstand walk al parco. O forse li prenderà solo per pazzi. Chi può dirlo?
Non possiamo omettere di citare i “cercatori di disciplina alimentare”. Quelli che pensano che iniziare CrossFit li costringerà magicamente a mangiare sano. Perché apparentemente, il modo migliore per smettere di abbuffarsi di junk food è sottoporsi a WOD estenuanti che ti fanno venire voglia di mangiare un intero frigo. Logica impeccabile, davvero. E poi si stupiscono quando si ritrovano a divorare un’intera pizza dopo ogni allenamento, perché ehi, “se lo sono meritato”.
E poi ci sono i “fuggitivi dalla routine”. Quelli che hanno una vita così perfettamente organizzata e prevedibile che sentono il bisogno di inserire un elemento di caos. E cosa c’è di più caotico del CrossFit, dove ogni giorno è una nuova avventura nel dolore? Chi ha bisogno di stabilità e coerenza quando puoi invece non sapere mai se oggi sarà il giorno in cui ti ritroverai a fare 45 clean&jerk o a correre un miglio con un giubbotto zavorrato?
E ancora i “cercatori di senso”. Quelli che attraversano una crisi esistenziale e invece di, non so, fare terapia o prendersi un anno sabbatico per “trovare se stessi”, decidono che la risposta a tutte le grandi domande della vita si trova in un Box di CrossFit. Perché ovviamente, niente ti fa capire il senso della vita come essere sul punto di svenire dopo un “Cindy”.
E quelli che iniziano CrossFit “per vincere una scommessa”? Sì, esistono davvero. Quelli che una sera, dopo qualche birra di troppo, accettano la sfida di un amico e si ritrovano iscritti a un Box prima ancora di smaltire la sbornia. E invece di ammettere che forse, solo forse, non era la loro idea più brillante, decidono di portare avanti la cosa per orgoglio. IN fondo a cosa serve la dignità quando puoi invece avere dolori muscolari perpetui e mani piene di calli?
Sempre in voga anche la categoria dei “voglio entrare nei miei vestiti del liceo”. Il sogno impossibile. Invece di accettare che forse, solo forse, il loro corpo è cambiato negli ultimi 20 anni e che forse sarebbe il caso di comprare vestiti nuovi, decidono che la soluzione è trasformarsi in una macchina del fitness. Ovviamente, l’obiettivo finale di ogni adulto dovrebbe essere poter indossare di nuovo la felpa dell’università. Priorità, gente.
Io ho conosciuto anche i “cercatori di adrenalina”. Quelli che hanno esaurito tutte le attività estreme possibili – bungee jumping, paracadutismo, motocross – e hanno deciso che l’ultima frontiera dell’adrenalina è… il CrossFit. Perché apparentemente, il brivido di essere a un passo dalla rabdomiolisi è l’equivalente fitness di lanciarsi da un aereo.
La lista continua con i “fuggitivi dalla tecnologia”. Quelli che passano le giornate davanti a uno schermo e hanno deciso che il modo migliore per “disconnettersi” è passare un’ora al giorno a fissare un timer digitale mentre cercano di non morire. Da bravi nerd, è il minimo optare per un’attività che richiede un’app per tenere traccia dei tuoi WOD, un cardiofrequenzimetro high-tech e una GoPro per filmare le tue “performance.
E infine, non possiamo dimenticare la categoria più assurda di tutte: quelli che iniziano CrossFit… perché gli piace. Sì, si proprio così. Ci sono persone là fuori che effettivamente godono nel sollevare pesi assurdi, fare workout che sembrano progettati da un sadico e svegliarsi ogni mattina sentendosi come se fossero stati investiti da un camion. Pazzi, vi dico. Completamente fuori di testa.
Ma sai una cosa? In fondo, non importa davvero perché si inizia. Che sia per perdere peso, per sfida personale, per impressionare l’ex o perché si è perso una scommessa ubriachi, alla fine tutti finiscono nello stesso posto: sul pavimaneto del Box, distrutto, sudati, esausti, probabilmente un po’ nauseati, ma stranamente soddisfatti.
Perché la verità è che, nonostante tutto il dolore, la fatica e le imprecazioni, c’è qualcosa di stranamente gratificante nel CrossFit. Forse è il senso di comunità, forse è la sensazione di superare i propri limiti, o forse è solo la follia collettiva che ci fa credere che fare 100 burpees sia un modo sensato di passare il tempo libero.
Qualunque sia la ragione, una cosa è certa: una volta che entri nel mondo del CrossFit, è difficile uscirne. È come una religione, solo che invece di bere il corpo di cristo, beviamo protein shake e sudiamo a litri. Quindi, la prossima volta che vi trovate in un Box, guardatevi intorno. Vedrete l’ex obeso che ora solleva più del suo peso corporeo, la mamma di tre figli che fa muscle-up come se niente fosse, il nerd che una volta non riusciva nemmeno a fare una flessione e ora fa handstand push-up, e il tipo che è entrato per scommessa e ora non riesce più a farne a meno.
Ognuno ha la sua storia, la sua motivazione, il suo percorso. Ma alla fine, siamo tutti lì per lo stesso motivo: perché, in qualche modo contorto e masochistico, ci piace. Ci piace sfidare noi stessi, superare i nostri limiti e sentirci vivi in un modo che nessun’altra attività riesce a replicare. E forse, solo forse, è questo il vero motivo per cui lo facciamo. Non per i muscoli, non per i PR, non per le foto su Instagram. Ma per quella sensazione di realizzazione, di forza, di vita che proviamo quando, nonostante tutto, riusciamo a completare quel dannato WOD.
Quindi, la prossima volta che vi chiederete “perché diavolo lo faccio?”, mentre siete stesi a terra, ansimanti e doloranti dopo un workout particolarmente brutale, ricordatevi: lo fate perché, in fondo, ne vale la pena. Anche se probabilmente domani mattina non riuscirete nemmeno ad alzarvi dal letto.